XXI° Congresso Nazionale della Società Italiana di Medicina di Montagna

Il 28 settembre 2019  ad Arabba, in provincia di Belluno, si riuniranno i medici di montagna per celebrare i vent’anni della S.I.Me.M.

 

 

Per celebrare i 20 anni dalla fondazione della S.I.Me.M. (Società Italiana di Medicina di Montagna)  il 28 settembre 2019 ad Arabba si svolgerà il XXI° Congresso Nazionale della Società.

Tutto è incominciato nel 1998, in occasione del Congresso Internazionale di Medicina di Montagna, svoltosi a Matsumoto, in Giappone, a cui parteciparono Giancelso Agazzi, Oriana Pecchio e Andrea Ponchia. Fu lì che ai tre medici, a cui successivamente se ne unì una quarta, Annalisa Cogo, venne l’idea di fondare anche in Italia una società che riunisse gli esperti di medicina di montagna. La S.I.Me.M. (Società Italiana di Medicina di Montagna) divenne attiva nel luglio del 1999, nel cuore delle Dolomiti ad Arabba ,e la sua nascita venne ufficializzata da un convegno, il primo di una lunga serie, a cui parteciparono alcuni esperti mondiali. Tra questi Carlos Monge, Paolo Cerretelli, Buddha Basnyat, Corrado Angelini e l’allora ministro della Sanità Rosy Bindi. Da allora la Società ha fatto grandi passi, organizzando molti eventi. Vent’anni di ricerche, incontri, dibattiti e confronti tra specialisti per approfondire ciò che si conosce sulla fisiologia dell’alta quota e non solo.  La medicina di montagna in Italia ha radici lontane, basti pensare ai primi studi effettuati alla fine dell’Ottocento dal fisiologo torinese Angelo Mosso. Fu uno dei maggiori scienziati che si interessarono della fisiopatologia dell’alta quota, come ricorda Oriana Pecchio, già presidente della Società: “Mosso fu spinto a studiare l’ipossia non solo per il suo grande amore per la montagna, ma anche perché profondamente colpito dalla tragedia dello Zenith, pallone aerostatico sul quale trovarono la morte due dei tre aeronauti (Théodore Sivel e Jospeh Croce-Spinelli) il 15 aprile 1875 dopo una rapida salita a 8600 metri di quota”. L’Italia è ricca di montagne, dalle Prealpi alle Alpi, dagli Appennini alle catene montuose delle isole. Su queste montagne ci sono rifugi e bivacchi a quote superiori ai tremila metri, dove alpinisti ed escursionisti possono trascorrere la notte. Numerosi specialisti sono interessati alla medicina di montagna vuoi per il soccorso (CNSAS), vuoi per comprendere i fenomeni legati all’alta quota, anche in caso di patologie, vuoi per la ricerca. In questo momento storico il cambiamento climatico impone di cercare nuove risposte che solo gli studiosi possono riuscire ad individuare.

 Il prossimo convegno, oltre a fare il punto sui primi vent’anni della Società, dedicherà uno spazio ai giovani e un altro ad alcuni casi clinici relativi alla medicina di montagna. Verrà affrontato il Lake Louise Score, un test di autovalutazione per il male di montagna (AMS). È prevista anche una tavola rotonda durante la quale i fondatori racconteranno la storia della S.Me.M..

Infine  terrà una lectio magistralis il medico nepalese Buddha Basnyat, che partecipò nel 1999 al primo congresso della Società.

Attesa, ma non confermata, la partecipazione dell’ex ministra della Salute Rosy Bindi.

Per tutte le informazioni:

www.societaitalianamedicinadimontagna.it

   e mail segretariosimem@gmail.com