Alimentazione e stile di vita per prevenire il cancro

Lanzo Torinese, sabato 1 giugno 2013

G.C. Agazzi

Si è tenuto a Lanzo Torinese presso “Lanzo Incontra” sabato 1 giugno 2013 un convegno dal titolo”Prevenzione dei Tumori: il ruolo del CAI”.

Pare ormai assodato che una corretta alimentazione e una idonea pratica fisica siano fondamentali nella prevenzione dei tumori.

L’attuale società tende alla sedentarietà, limitando movimento e corretta alimentazione.

La malattia rappresenta un’opportunità per cambiare stile di vita, ha affermato il Prof. Oscar Bertetto della Rete Oncologica Piemontese. Ciò deve avvenire senza invadenza o coercizione. Ci deve essere consapevolezza. Si devono sfruttare idonee occasioni quali modello di cambiamento nello stile di vita. La malattia può rappresentare uno stimolo per cambiare lo stile di vita. Il problema maggiore è rappresentato dal cambiare stile di vita in completo stato di benessere. Non sempre è facile convincere le persone a cambiare abitudini di vita. Una corretta alimentazione previene il cancro e aiuta nella guarigione e nelle ricadute della malattia neoplastica. Si tratta di mettere le premesse per l’inizio di un nuovo percorso di vita. Si tratta di una sfida con se stessi, cercando di rimettersi in gioco. In Piemonte più dell’82% delle donne affette da neoplasia mammaria guarisce. Notevole il trauma psicologico conseguente la malattia. Serve un adatto reinserimento sociale. In caso di cancro del colon il 50 % dei soggetti affetti guarisce. Il percorso si rivela in effetti più problematico.

La dr.ssa Elena Barisone del reparto di Oncoematologia Pediatrica dell’Ospedale Regina Margherita di Torino ha riferito che sempre più bambini guariscono dalla malattia neoplastica.

Attualmente é partito un progetto che prevede la pratica dell’attività fisica con i bambini (fino a 18 anni di età) colpiti da emopatie maligne, che sembra aiutare la guarigione e il reinserimento sociale dei piccoli dopo la cura. Occorrono una terapia fisica e riabilitativa. Dopo due anni di pesanti terapie il bambino colpito da neoplasia necessita di un riavvicinamento alla vita normale. Utile stabilire un avvicinamento alla natura, la montagna in particolare, facendo riprendere al bambino tutte le attività, con un rientro alla normalità. Occorre uscire da un ambiente protetto e isolato. La montagna può rappresentare un’ottima occasione.

Il dr. Sergio Bretti della Struttura Oncologica Torino 4 ha illustrato la situazione nella sua area di competenza. Attualmente sono in atto progetti di screening per i tumori della mammella, del colon e del collo dell’utero. Occorre aumentare il grado di partecipazione della popolazione per rendere il progetto più efficace nella prevenzione.

La dr.ssa Stefania Cerutti della Rete Oncologica Lanzese ha illustrato quanto viene fatto nel territorio di Lanzo Torinese per i pazienti oncologici.

Il Prof. Farnco Berrino, oncologo dell’Istituto Nazionale per la Diagnosi e Cura dei Tumori di Milano, ha parlato dell’epidemiologia dei tumori in Italia. I tumori polmonari nell’uomo stanno diminuendo, mentre aumentano nella donna, che è più dedita al fumo. Il tumori della prostata sono triplicati negli ultimi anni ( forse per effetto della sovra diagnosi ). Il cancro dello stomaco è diminuito negli ultimi anni. Il cancro mammario è aumentato forse a causa della sovra diagnosi dovuta agli screening mammografici. Si scoprono tumori che non si sarebbero mai manifestati precocemente. Il cancro del collo dell’utero sta diminuendo, grazie alla prevenzione. Il melanona sta invece aumentando.

Per la prevenzione occorre “mantenersi snelli per tutta la vita”.Occorre praticare quotidianamente attività fisica, limitando cibi ad alta densità calorica, evitando in particolare le bevande zuccherate del commercio.Occorre limitare le carni rosse. Il ferro contenuto in queste carni è, infatti, un ossidante che favorisce la crescita dei tumori.

E’ meglio mangiare le carni bianche. Vanno senz’altro privilegiate frutta e verdura. Vanno evitate le carni conservate o sotto sale. Il consumo di sale non deve essere eccessivo. I cereali o i legumi conservati in ambiente umido vanno evitati. E’ bene assumere direttamente dal cibo i nutrienti necessari e non dagli integratori. Ottimo il consumo di noci, nocciole e mandorle in modo moderato. Occorre scegliere una giusta varietà di cibi. Il consumo eccessivo di alimenti rovina l’organismo.

E’ stato scoperto che i tumori del grosso intestino, della mammella e dell’endometrio presentano un’incidenza ridotta in coloro che praticano l’attività fisica. Ridotta pure risulta l’incidenza di malattia coronarica, di ictus cerebrale, di diabete, di ipertensione, di depressione e di osteoporosi. Più verdure si mangiano e meno ci si frattura l’anca. Il contrario in chi mangia molta carne.

Va ridotto il consumo di proteine. Latte e latticini vanno consumati con moderazione.

L’attività fisica riduce del 25% i tumori intestinali, meno quelli del retto.

Sati infiammatori e vita sedentaria fanno aumentare i tumori polmonari.

Le donne che si muovono si ammalano meno di cancro mammario. Nelle donne ammalate l’attività fisica riduce la mortalità. Si dovrebbero fare almeno trenta minuti di attività fisica al giorno. Quindi l’attività fisica protegge dal cancro.I soggetti con glicemia aumentata si ammalano di più di cancro. L’attività fisica fa funzionare meglio l’insulina.” Siate attivi fisicamente in ogni giorno” è il messaggio che deve passare. “Evitare il tempo in cui si sta seduti”. Avere un peso forma. E’ stato messo in evidenza da alcuni anni il ruolo cancerogeno della sindrome metabolica, di cui soffre il 30% dei soggetti adulti.

La sindrome metabolica è caratterizzata da un insieme di fattori di rischio metabolici che fanno aumentare la possibilità di ammalarsi di cancro, di diabete, di ictus cerebrale e di malattie cardiache. Viene diagnosticata quando sono presenti nell’organismo almeno tre dei seguenti fattoric: aumento della glicemia, aumento della pressione arteriosa, dei trigliceridi plasmatici ( > 150 mg/dl), del colesterolo HDL (< 40 mg7 dl nell’uomo e <50 mg/ dl nella donna), e del “giro vita” ( tessuto adiposo addominale > 94 cm nell’uomo e 80 cm nella donna). Il modo migliore per combattere la sindrome metabolica è praticare attività fisica e perdere peso.

La dr.ssa Etta Finocchiaro, nutrizionista della Struttura Complessa Dietetica e Nutrizione Clinica dell’Ospedale delle Molinette di Torino, ha parlato della prevenzione del cancro tramite una alimentazione corretta. Alcuni fattori di rischio sono modificabili ( comportamento, ambiente) e altri no ( età, sesso, patrimonio genetico). Occorre modificare in modo preventivo comportamenti potenzialmente dannosi all’organismo. Dieta scorretta, consumo di alcool, obesità sono fattori di rischio molto pericolosi. I grassi saturi costituiscono un rischio per lo sviluppo di tumori.

Il 40-60% dei tumori è evitabile con una dieta corretta. Gli stati infiammatori favoriscono lo sviluppo di tumori. La riduzione del peso corporeo nella donna riduce il rischio di neoplasie mammarie. Va evitato in modo assoluto il cosiddetto “cibo-spazzatura” che la nostra società propone sempre più frequentemente.

Va bene il consumo di antiossidanti e di alimenti a basso indice glicemico (cibi integrali).

L’attivtà fisica è fondamentale, ma non deve essere eccessiva, quindi evitando forme di fanatismo. Oltre un certo limite i benefici prodotti dall’attività fisica scompaiono.

La dr.ssa M.P. Mano ha ribadito l’importanza della prevenzione dell’attività fisica, che va praticata sempre, con continuità per non perdere i vantaggi ottenuti. Deve essere di tipo aerobio, ma anche di resistenza. Previene anche l’osteoporosi. Almeno quaranta minuti al giorno con intensità moderata per cinque giorni. Oppure sessanta minuti con vigore per tre giorni alla settimana. Due o tre ore di esercizi di resistenza alla settimana. Il tutto per ricercare un corretto equilibrio psico-fisico in grado di combattere la malattia del secolo.